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IL MOVIMENTO INTERNAZIONALE OASI
LE ORIGINI
L'idea, in Padre Rotondi, non nacque all'improvviso, ma venne maturando poco a poco unitamente alle sue esperienze apostoliche:
- prima, con i ragazzi (11 - 13 anni) nel 1944 - nell'immediato dopoguerra - aveva come obiettivo: rimettere al primo posto il desiderio e la volontà che - in mezzo a tanto disorientamento - "venisse" il Regno di Dio.
Fonda la CIDROS (iniziali dell'invocazione latina: Cor Iesu, Domine Rex, Omnes Salva).
Questa Associazione di "pre-adolescenti" è poi passata in altre mani. Dal 1969 ha cambiato nome: "Ragazzi nuovi" . E' ancora viva; è un'opera della Compagnia di Gesù.
Si faceva, sempre più forte in Padre Rotondi la convinzione che bisognava lavorare in profondità nelle anime, mirando a suscitare nelle volontà, propositi - anche eroici, se necessario - nelle situazioni più ordinarie:
"una vita cristiana che non ammette compromessi col peccato,
ma è aperta a tutte le risorse della grazia divina".
Nel 1949, Padre Rotondi - lasciati i pre-adolescenti - cominciò a lavorare con i giovani; in particolare studenti liceali. Con alcuni di questi tentò un discorso spirituale completo, senza sconti.
Propose - già allora, prima che il 2° Concilio Vaticano ne facesse un Capitolo della "Lumen Gentium" (il V° " Della Vocazione universale alla santità ") - di " vivere da santi " e cioè: l'" adesione incondizionata alla volontà di Dio "
Alla "santità ontologica" (ricevuta in dono, nel Battesimo) doveva corrispondere nei cristiani una "santità morale" (un "vivere da santi"), e questo per essere degni di servire la Chiesa nella sua azione redentrice e santificatrice.
Propose ai giovani l'impegno di:
"chiudere il conto col peccato, in genere;
e con i peccati tìpici della gioventù, in specie,
se volevano dedicarsi seriamente e totalmente al servizio di Dio e della Chiesa.
Li esortava pertanto a rispondere sempre alla "chiamata" di Dio con un "Sì" netto, senza riserve, senza fare distinzioni tra i Suoi "comandi" e i "suggerimenti"
Propose infine, una formula di vita evangelica che si riferiva a Cristo - come "Ideale" il Quale disse: "Sono venuto non per essere servito, ma per servire e dare la vita" (Mt 20, 28) - e a Maria - come a "modello", che disse: "Ecco, sono l'ancella del Signore; sia fatto in me secondo la tua parola" (Lc 1, 38)
Il I° novembre 1950 , a Roma, fu il giorno in cui un primo gruppo di questi giovani - nella Cappella delle Suore a Trinità dei Monti - volle confermare la maturata decisione di dare un "ritmo nuovo" alla propria vita cristiana.
I primi 27 giovani vi si impegnarono consacrando la loro giovinezza, con la "formula privata":
"O Re divino Gesù, Salvatore del mondo:
faccio "voto" di vivere la mia giovinezza in costante "vita di grazia",
perché Tu me la offri e me la chiedi, e perché solo così io potrò
gustare, ora e sempre, la profonda gioia del vero amore.
Metto a servizio Tuo, nella Chiesa, il mio tempo e le mie energie".
La prima autorevole approvazione
A questo "voto" si fece attenta l'allora Congregazione del Santo Uffizio che aprì una. inchiesta-processo al fine di appurare se questa "consacrazione" mirasse a. distogliere i giovani dal matrimonio. Il "processo" fu utile perché si concluse con un "documento" che equivaleva ad una vera e propria approvazione.
I Sommi Pontefici
A questo "documento" seguì il discorso programmatico di Pio XII (23 nov. 1952); "discorso" che ancora oggi, è la "magna carta" del Movimento Oasi. Dopo PIO XII non sono mancate, da parte di altri Pontefici, parole di riconoscimento e di incoraggiamento in riferimento alla linea pastorale. Paolo VI, in particolare, ha donato quattro discorsi rivolgendosi ai giovani e ai loro "Animatori". Così pure Giovanni Paolo II , in occasione della celebrazione del XXX del Movimento.
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